Vision

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“Dalla culla alla culla”

Definire un nuovo sistema industriale rigenerativo, orientato al riutilizzo di materiali e prodotti sostituendo il concetto di fine vita con quello di riuso, rigenerazione e recupero di materia per dare concretezza a un’economia circolare.

Il cambiamento dei riferimenti strategici, recepiti nelle leggi italiane che saranno adeguate alla normativa europea, si annunciano radicalmente impattanti sugli assetti organizzativi attuali del nostro Paese, a partire dal principio di circolarità economica che assume a paradigma l’effettivo riciclo di materia e confina la raccolta differenziata nel contesto degli strumenti utili al raggiungimento del risultato.

Nell’esperienza italiana, la raccolta differenziata è stata il punto di approdo per la misurazione della virtuosità ecologico-economica del ciclo dei rifiuti, ma ora la sfida non sarà più quella, bensì il raggiungimento dei massimi livelli di riciclo di ciò che, pur inevitabilmente, dovrà essere raccolto in modo differenziato.

L’asse delle responsabilità, dunque, si sposterà massivamente, verso il sistema industriale di selezione, trattamento, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti raccolti, chiamando in causa la ricerca per l’innovazione tecnica e tecnologica, come i soggetti del credito e della finanza per sostenere gli investimenti industriali necessari a conseguire gli obiettivi.

I nuovi obiettivi, europei e nazionali, impongono il riciclaggio del 70% degli imballaggi immessi al consumo entro il 2030, il riciclaggio del 65% dei rifiuti urbani, entro il 2035, l’obbligo di raccogliere i rifiuti organici in modalità selettiva, la riduzione delle caratteristiche di “specialità” per grandi quantitativi di rifiuti urbani finora non assoggettati alla gestione pubblica, una chiara delimitazione della “responsabilità estesa del produttore”.

Riciclare materia ottenuta dai rifiuti sarà, quindi, il cardine essenziale del nuovo assetto “circolare” del sistema di gestione dei rifiuti con la marginalizzazione del ricorso allo smaltimento.

L’economia circolare definisce, insomma, un sistema industriale rigenerativo, orientato al riutilizzo di materiali e prodotti sostituendo il concetto di fine vita con quello di riuso, rigenerazione e recupero di materia.

In questo contesto i gestori sono chiamati a un grande sforzo organizzativo, sia per liberarsi di vincoli e squilibri che ancora condizionano la loro ricerca di equilibrio ottimale e sia per posizionarsi utilmente nel campo della evoluzione auspicata dalle Istituzioni nazionali e sovranazionali.

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